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Clelio e Lionella 1/9

Filmato realizzato nel marzo 2009, presso abitazione a Parma.
Guerra mondiale: sfollata a Fragno; rastrellamento, cattura, deportazione; tedesco che piangeva guardandola allattare; bombardamento a Parma; i capannoni.
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Lionella: “Io aspettavo la bambina, miga questa, còla ch'la gh'a 65 ani, e tutte le notti c'era Pippo che bombardava alla notte, lo chiamavano Pippo .”

Clelio: “Era inglese! ”

Lionella: “..un aeroplano che girava tutte le notti e 'l butèva zö. Butèva zö gli spezzoni.. ”

Clelio: “Una bomba quà, una bomba là.. ”

Lionella: “E allora noi andavamo a dormire dalle Piccole Figlie. Avevamo messo tutti i materassi per terra. Dentro alle Piccole Figlie, per terra, s'han lasciato tutto il pian terreno. E l'ora si andava lì a dormire alla notte. E allora io aspettavo.. ero già di otto mesi, aspettavo l'Alba, è nata poi.. va beh. E l'ora una notte sono caduta perchè c'erano quei filari che tenevano l'uva. Son caduta. E allora lui ha detto: «Lei signora deve andar via perchè non può mica star qua - dìs - a quel modo lì.» E allora ha preso il furgone, ha preso su la valigia con il pacco dell'ostetrica. Ha preso su il letto, il materasso, quella cosa lì e poi il furgone veh! Mi ha portato fino a Fragno!

Clelio: “Mi e tò pedòr, veh! Mi e tò pedòr.”

A Fragno. Dopo sono andata su anch'io. E' nata là la bambina. E mia figlia risulta una montanara e inveci.. ”

Gianni: “E' parmigiana! ”

Lionella: “..son scappata. E dopo, ero di otto mesi, dopo è nata là di nove mesi. Sono stata là un mese. ”

Clelio: “Come arrivi dentro a Calestano, volti a sinistra e vai su. Si mangia bene, veh, a Fragno!”

Gianni: “Sì, sì, ci son stato. Fragnolo. Lì c'è la locanda Mariella lì. ”

Lionella: “Adesso come si chiamano.. Adesso loro c'hanno un bel ristorante, veh.!”

Clelio: “Prima c'è Calestano, poi Fragno. I s'han portè su, no. E ha trovato una camera in quelle case brutte.. sporca con un camino.. ma io non so perchè il Signore..quel c'as protegeva, perchè.. han messo su l'acqua per me quando ho partorito, con un paiolo nero, sporco.. nero..

Gianni: “E quando è nata l'Alba c'eravate voi qui? Non c'era l'ostetrica?”

Lionella: “.. pensi che adesso.. e poi se mi succedeva qualcosa! Eh! Ci voleva.. come si faceva lassù? Poi l'ostetrica.. Lassem spieghär! E' venuta una volta e basta. Alla sera. Una volta. Poi non è più venuta. Perchè alla notte c'erano tutti i tedeschi, non potevano uscire. ”

“Dov'erano i tedeschi? ”

Lionella: “A Fragno. A Fragno. E' nata là la bambina. Dieci e mezzo di sera. A l'ho ancòra in ménta.

Che giorno era? ”

Lionella: “Il 24 di giugno, è nata.. ”

“Del? ”

Lionella: “Del '44. ”

Gianni: “Del '45 c'era già stata la Liberazione. ”

“Perchè nel giugno del '44 c'era stato un rastrellamento dei tedeschi in quella zona lì.. ”

Lionella: “Sì, è ben stato lì che l'han preso su! Allora, è nata la bambina e dopo è stato lì una settimana lù. Perchè lui veniva su in bicletta, veh da Parma, veh.. àl gnäva su in biciclèta, veh, da Pärma! beh.. e l'ora è nata la bambina, dopo era su con me quei giorni lì e i tedeschi j'an fat al rastrelament, han fatto un rastrellamento e l'han tòt su, l'han preso su anche lui, guardi io ero fuori di parto, appena nata la bambina.. il 1° di luglio hanno fatto il rastrellamento, al rastrellamént dal prìmm äd luj, il 1° di luglio hanno fatto il rastrellamento del '44. Ero fuori perchè piangevo perchè am l'han tòt su.. e sora una panchina.. c'è ancora.. son andäda, veh, su a Fragn! a ghè ancòra la panchén'na uguèla..son andata a vedere. ”

Clelio: “Davanti alla chiesa c'è ancora la panchina.. ”

Lionella: “C'è ancora la panchina.. ho detto, vado su a vedere se c'è ancora quel posto lì! La chiesa e la panchina davanti alla chiesa.”

Clelio: “A lì, l'é cambiè njénta! ”

Lionella: “E son andata là a vedere.. beh.. e allora mi son seduta lì e piangevo e c'era un signore poveretto che è scappato perchè ci correvano dietro i tedeschi. Me l'hanno ucciso lì! Eh! me l'hanno ucciso vicino ai piedi.. tutto il sangue.. a'm sa 'd vedorl ancòra..
Ero di parto, sette giorni! Ero mezza.. mo mamma mia.. ”

Gianni: “E l'Alba dove ce l'avevi? in braccio? o era in casa? ”

Lionella: “La bambina in spalla. La piccolina in spalla. Sette giorni.. L'ho presa su da letto e l'ho portata fuori. Lui poveretto è scappato perchè gli correvano a dietro e c'era un angolo dietro questa casa, lui poveretto cercava di andarsi a nascondere dietro quest'angolo, mo l'hanno.. ci son scappati dietro.. è andata bene perchè potevano uccidere anche me, eh! perchè han sparato, ero lì vicino.. ”

Gianni: “Però le donne non le rastrellavano! Solo gli uomini.. ”

Lionella: “No, le donne non le toccavano.. E allora poveretto, insomma, è scappato, c'han sparato e m'è caduto lì, per terra vicino ai miei piedi.. Cla cosa chi m'la scorderò mäj pù.. mäj pù!
E l'ora piangevo tanto e dopo l'han portato via quel signore e l'ora è venuto un capo, un tedesco lì. Era un capo, non so.. un marescäl.. un capo di tedeschi! E allora c'era un interprete, c'ha detto: «Perchè piange tanto la signora?» «Perchè avete fatto quel lavoro lì!»«Poi avete preso su suo marito!» Pensa, appena nata la bambi.. Sai cosa ha fatto quel tedesco lì? Ha voluto che dia il latte alla bambina.. mi ha fatto tirar fuori la mammella! e piangeva poveretto, veh! E' stato molto buono. Piangeva e c'aveva le lacrime che mi cadevano su.. perchè diceva che anche lui a casa aveva lasciato un bambino di tre mesi.. e lu si specchiava, vedeva il suo bambino.. e allora c'ha detto: «Te hai preso su - al gh'é dzäva - il marito..» L'ha mandato su a Calestano! Che erano giù .. a Calestano c'erano tutti i .. ”

Gianni: “Il campo di concentramento. ”

Lionella: “..per portarli via! Mo è andato là! c'han mandato.. lo facevan venire indietro, veh! Era già partito! I camions erano già partiti. E lù, quel signore lì era buono, quel tedesco lì! piangeva con me.. mi abbracciava..mi ha abbracciato tanto.. perchè piangeva.. perchè sì che gli piacevo.. beh.. insomma.. beh.. è andata a finir così. E' andato via!
Dopo sa cosa ho fatto? Sono stata.. c'era mia mamma su, dopo è venuta su mia mamma, poveretta, mia mamma aveva cinquant'anni, aveva allora.. 51. E' stata su con me mia mamma dieci giorni con me, e dopo.. perchè che aspettassi un po' a tirarmi un po' su.. Sa cosa ho fatto io? Siamo arrivate a Marzolara.. siamo partiti su da Fragno.. fino a Marzolara a piedi, con la bambina in spalla.. era l'11 di luglio dal '44 e dopo quando sono arrivata lì a Marzolara, c'era un trenino che portava a Parma.. sì.. portava a Parma la gente insomma... anche gli operai e tut.. L'han bombardato! E ho preso il bombardamento, lì! E son rimasta in strada. Sai cosa abbiamo fatto? Fino a Parma a piedi! Ero di parto! Un vento, quel giorno lì! Mi ricordo il 1° di luglio.. l'11 di luglio! ”

Gianni: “Meno male che c'era un po' di vento senno c'era anche troppo caldo! ”

Lionella: “Eh! un vento, un vento! e mi son fermata perchè la bambina poverina era tutta bagnata.. abbiam camminato quasi tutto il giorno, perchè.. sai quanti chilometri.. quanti sono? 34, 35? da Fragno a Parma? cosa sono? e avevo.. dunque la bambina.. diciannove anni, eh! ”

Gianni: “Quindi sei tornata a Parma, dopo? ”

Lionella: “Son tornata a Pärma! Facendo la strada ci siam fermate in due case .. «Mi fate.. per piacere mi lascia cambiare la bambina?» E mi han dato un bicchier d'acqua, e allora ho cambiato il pannolone alla bambina.. allora non usava il pannolone, c'erano.. diverse. Ho cambiato la bambina, era tutta bagnata poverina! io c'avevo il latte per la bambina, io bevevo 'd l'acqua e basta! Il latte alla bambina c'aveva qualche cosa.. quando mi fermavo davo un po' di latte alla bambina, poi camminavo. ”

Gianni: “Ma era poco sostanzioso quel latte lì! ”

Lionella: “Abbiam trovato un carrettiere poveretto! c'ho detto «..se mi prende su un po'? non posso più camminare.. non cammino più!», non ne potevo più. Ero di parto, oh! Eh! Ho fatto anche un parto brutto! Tutto lacerata che volevo anche cucita e non potevo esser cucita perchè non c'era niente! Pensa! Eh! E allora.. insomma, son stata.. dopo son.. quando son stata a Parma, siam arrivati a Parma, alla sera. Un bombardamento ancora a Parma quella sera lì! E han bombardato sul Cristo, quella sera lì.. al Cristo.. ”

Clelio: “Al cà comunäli! ”

Lionella: “Eh! ”

Clelio: “Come al Castelletto.. ”

Lionella: “Da stare in casa vedevo le bombe che le buttavano giù! ”

“C'erano i capannoni, in pratica?! ”

Lionella: “Sì. Nojetór i dzeven i capanòn dla Navèta. ”

Clelio: “Li chiamavano i Capannoni. Erano case comunali. Jeren däl Cmón! Li aveva fatti il Fascismo. ”

Lionella: “Alla sera, quando son venuta a casa.. al bombardamént, là al Crist.. vedevo le bombe cadere e dopo poi m'han detto: «Mo sai chi è morto?» E' morta la mia amica poverina! Che lavoravamo assieme da Braibanti, perchè mi a lavorèva da Braibanti, a quell'epoca lì. Lavoravo da Braibanti! Allora è morta poverina.. lavoravamo assieme! è morta.. che si chiamava Varesi.. Varesi.. ehm, spéta.. côl s'ciaméva? a 'm ricòrd pù al nomm! Varesi.. äd nòm? Beh.. m'han detto e sa perchè l'han trovata ch'era lei? Perchè la bomba c'è andata sul letto! Era a letto lei suo marito e la bambina di tre anni. Han trovato la fede. E sapevano che era lei. ”

Gianni: “Una bomba in camera da letto.. ”

Lionella: “Dì! al mattino, poi, ci alziamo da letto.. sotto alle finestre c'erano sempre i tedeschi.. alla mattina.. sotto le finestre.. «U, u, u» Non si poteva neanche uscire. Sempre con tutti quei..”

Gianni: “Fucili. ”

Lionella: “.. fucili lì. Sempre.. uno spavento.. niente! non si poteva neanche venir fuori. Tutti i giorni erano lì! Mamma che lavoro!”
Pubblicato da: parmachesiparla il 29/04/2009
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Parole chiave:
guerra mondiale, rastrellamenti, deportazione, tedeschi, bombardamento, Pippo, Piccole Figlie, Fragno, Calestano, 1° luglio, parto, Cristo, capannoni, Braibanti
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