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Montanara 5/5

Filmato realizzato nel febbraio 2009 presso il Centro sociale anziani Montanara.
Scherzi pesanti: chiodi sotto al basco; tuffo nell'asciutto; la medaglia d'oro; fabbrica: nonnismo in fabbrica alla Rossi e Catelli; nonnismo in fabbrica alla Bormioli Rocco, la mitica Tamara.
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G: “Ai capannoni della Navetta c’era uno di quei giovani no… sono…. non son coglioni, sono i bonaccioni che piuttosto che reagire mandan giù… ed era uno che portava il suo baschetto in testa allora ce ne erano parecchi, il basco alla Nenni no, c’era una specie di bar un sacco di gente che entrava: - Eh ciao - e una pattona, e il basco qua- - Ciao -…Una volta entra uno - Eh ciao - e gli ha tirato su il basco. Lui senza dir niente si era messo sotto una rondella di legno con tutti i chiodi …il primo che gli ha dato una pattona si è trovato ventisette o trenta fiori qui.

E l’altro nel Parma… quando scavavano…c’era il frantoio…all’altezza delle Missioni Estere… sull’altro lato c’era il frantoio di Boni tiravano su la ghiaia… prima la caricavano con i camioncini della Decoril…poi avevan messo una specie di scatolone (sembrava) col filo che raschiava e portava su.

C’era venuto un fosso, naturalmente l’acqua non era chiara, e c’erano dei ragazzi che facevano il bagno. Ce n’era uno seduto no… arriva un altro: -Veh si tocca lì?- - Si, si tocca mi arriva qui l’acqua… - Quello la trac…e resta….

Erano scherzi che adesso probabilmente costerebbero più di allora.”

A: “Il mio non è mica uno scherzo, il mio è stata una cosa un po’ seria. Mi avevano dato la medaglia d’oro a scuola perché prendevo su un paraplegico e lo accompagnavo a scuola, allora dopo due o tre anni mi hanno dato la medaglia.

Allora un giorno andiamo a fare un giro, prendo la bicicletta e lui c’aveva la carrozzina ho preso una corda ci ho legato la carrozzina, sai che c’erano i manubri a questa maniera …allora una volta sulla carrozzina… guidava lui. Siamo andati sopra l’argine della Parma, prima di Bormioli c’era un frutteto a destra, allora i miei amici si sono fermati a prendere su della frutta. C’era il paesano ci ha visto e ci è corso dietro, allora scappa, scappa io scemo non mi sono fermato prendi la bicicletta o e incomincia a correre A un certo momento c’era da fare: o lasciar andare la carrozzina o prendere delle botte.

- No veh!... - Giù per l’argine lui è tornato in… sai lui abitava in viale Mentana era un parente di Manzini, con la carrozzina…-e a te ti hanno dato la megaglia d’oro, no sei un delinquente!-

Quando sono andato in casa di mio padre me ne ha date tante ma tante ma tante ero più nero io che lui. Quelle cose lì…cose che…”

G: “Un’altra sul lavoro, sempre un altro, sempre però lì dei capannoni della Navetta… allora subito dopo la guerra penso fino al 49- 50, c’era sempre pieno così a cercar da lavorare, cercavano di dare non so…tu fai questa settimana… dopo questa la fa l’altro.

Cercavano di distribuire quel poco che c’era, e addirittura chi era disoccupato doveva timbrare tutti i giorni e cambiava l’orario per evitare che potesse andare a lavorare.

Allora c’era una madre che accompagnava un ragazzo che aveva 18 anni…però si vede che…

- E allora tutte le settimane mio figlio…-

- Non c’è lavoro signora, la settimana prossima -

La settimana dopo, la settimana dopo, la settimana dopo…una volta si è inferocita…

- Voi altri ce l’avete con mio figlio, io vengo di là e vi spacco il muso a tutti - un certo momento ha tirato il fiato l’impiegato fa: - Signora quando lei cerca da lavorare suo figlio di dietro fa no…_

A: “Sono cose che ormai non succedono mica più. Un’altra volta una ragazza di sedici-diciotto anni di allora facevano quelli scherzi li

- Eh, vai da Tata, ci chiedi lo sfodero rotondo, lui andava là. Erano capaci di darci un affare, una ruota o un pezzo di quattro o cinque quintali…dentro la carretta e lui portava via.

Una volta si è rovesciata la carretta è successo un pandemonio…e ce ne ha dette…Sono scherzi che qui poteva anche rompersi una gamba. Facevamo quelle cose lì. O se no lo spogliavamo poi con il grasso lo spalmavamo tutto… con il grasso. Allora usava no …il battesimo del lavoro.

F: “ Ah …si faceva? In tanti posti o solo…”

A: “ Sì, sì!!!”

G: “Da Bormioli, quando sono entrato io, sono entrato troppo tardi, sono entrato nel ‘69 ormai certe cose non usavano più.” F: “Lavorava da Bormioli anche?”.

G: “Ho fatto quasi diciotto anni il carrellista, sono arrivato ad andare in pensione a 52 anni con 36 anni di lavoro.

Quando sono entrato io c’era proprio in pieno la Tamara. In tutti gli armadietti dei macchinisti c’era una foto così di Tamara nuda, il turno “a” ce l’aveva di fronte il turno “b” ce l’aveva di dietro.

Comunque anche lì usavano il battesimo.

Ad esempio andare a prendere lo stampo dei cavallini, che lì non gli han mai fatti, quei cavallini che fanno a Murano anche li davano uno stampo così…

Oppure lo squadro rotondo, fatti dare il calcio puntina. Il calcio puntina …andava in magazzeno

- Veh…m’han detto che mi dai il calcio puntina.- - Prendilo nel forno- poi gli arrivava il calcio nel culo.

Quei giochini tipo militare. E beh tra una fabbrica e una caserma…”

A: “Cambia poco.”

L’unico che ho sentito, quello non è stato uno scherzo, me lo ha raccontato Biacca che aveva sessant’anni, era facchino esterno, però ci aveva lavorato. Dice che appena entrato uno gli ha detto: - Prendi la bottiglia e vai a prendere l’acqua - allora non usava dire sì o no pigliavi la bottiglia e andavi. Mettici la mano sopra si è ustionato.

Fino a 350 credo, 400 gradi si vede, il colore rossino, insomma vedi che non è…dopo invece è bianca…però ci ha lasciato la pelle.

- Niente -fa -…sono stato a casa quaranta o cinquanta giorni, quando sono rientrato…- tra l’altro era uno piccoletto con due spalle così … - Come si è girato quello che mi ha fatto lo scherzo ho preso la canna che era di ferro, la canna per soffiare, e così gli ho rotto due costole. Cosa ci vuoi fare.

Sai… Ha avuto il coraggio di venire a casa mia a reclamare c’era mio padre che faceva il facchino su alla Piccola che gli ha detto…venga dentro…venga dentro…- Non è mica venuto.”
Pubblicato da: Parmachesiparla il 10/03/2009
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Parole chiave:
fabbrica, scherzi, nonnismo, Tamara
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